L’aeroporto di Reggio Calabria tra storia e attualità

L’aeroporto reggino venne creato nel 1939 per scopi squisitamente bellici (il secondo conflitto mondiale iniziò in Europa a settembre del 1939 con l’invasione della Polonia) in previsione dell’entrata in guerra dell’Italia affianco alla Germania (cosa che avvenne il 10 giugno del 1940). Allora vi erano due piste erbose larghe 50 metri e dotate di illuminazione per i voli notturni: la prima lunga 1475 metri: la seconda 1300. Dopo la fine del conflitto (l’armistizio venne siglato l’8 settembre del 1943, la guerra si concluse in Europa l’8 maggio del 1945) l’amministrazione anglo-americana d’occupazione autorizzò l’uso civile dell’aero porto reggino con l’istituzione di cinque collegamenti aerei su di un totale di 40 previsti per tutto il territorio nazionale. La data topica è il 10 apri le 1947 con l’atterraggio sulla pista maggiore del primo aereo civile: un DC 3. bimotore americano ad elica, della società “Teseo” con 21 posti. Altre date storiche sono il 1967. anno in cui viene effettata la pavimentazione della pista 15/33, e il 1976, quando il nostro aeroscalo cessa di appartenere al demanio dell’aeronautica militare.

Passiamo alla cronaca con una citazione, un po’ lunga ma illuminante. “L’aeroporto dello Stretto è inserito nella vasta rete delle comunicazioni aeree nazionali e in tutti questi anni ha registrato un costante incremento di transito passeggeri e merci. (…) Il ruolo dell’aeroporto nel sistema dei trasporti dell’Area dello Stretto è di importanza fondamentale, non soltanto perché esso costituisce il mezzo di collegamento rapido tra l’Area e il resto del paese, ma anche perché, in vista dello sviluppo turistico delle zone comprese in questa Area, potrà consentire un programma di voli charter su tratte internazionali. Se si guardano infatti le distanze che intercorrono tra l’aeroporto di Reggio e gli altri scali europei o del Medio Oriente, ci si rende conto della fattibilità di questi programmi: meno di 500 Km per Tunisi, 650 fino a Tripoli, 750 da Atene. E il discorso non è meno attuale in riferimento anche al flusso turistico del Nord Europa e dell’Oltre Oceano, che si delinea promettente dopo la riscoperta del patrimonio culturale e archeologico della Magna Graecia di cui Reggio e la sua Provincia sono largamente dotate e che nei due Bronzi di Riace ha ritrovato occasione di maggiore divulgazione. (…) Alla luce di queste considerazioni il potenziamento dell’Aeroporto dello Stretto costituisce un obiettivo fondamentale, da realizzare a breve scadenza.”

Citazione lunga ma illuminante, avevo detto: perché, visto che contiene concetti più volte affermati dai nostri politici? È che il testo citato è stato scritto nel 1980 dall’on. Nello Vincelli: più di 25 anni, un lasso di tempo generazionale, un’enormità nella nostra epoca caratterizzata dal l’accelerazione esponenziale di tutte le mutazioni; più di cinque lustri per continuare a dirci sempre le stesse cose. Qualcosa di concreto oggi finalmente si muove, certamente per via del vento di liberalizzazione che spira da qualche anno: ma come non possiamo attribuire solo al regime monopolistico dell’Alitalia la colpa di oltre venti anni di immobilismo: così dobbiamo riconoscere anche ai nostri politici e amministratori il merito del positivo attuale trend, che non può essere considerato mero e automatico frutto dell’apertura del mercato. Questo trend deve comunque ancora concretizzarsi in una data topica che (come il 1939, 1947, 1967 e 1976) entri nella storia del nostro aeroscalo: occorre non abbassare la guardia, quindi, per far sì che la prossima generazione di politici non dica le stesse cose dette negli anni Ottanta del Novecento e ridette, con le identiche parole, nella prima decade del nuovo millennio.

ENZO VITALE

Tratto da:

“COSE DI REGGIO”

Fondazione Editrice Sperimentale Reggina, 2008

(Foto da “Gazzetta del Sud” 30/08/1970)

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