Elezioni Regione Calabria: ecco come potrebbero cambiare

Aumentano le prescrizioni per l’ineleggibilità e l’incompatibilità… E nella proposta (ri)spunta la figura del consigliere “supplente”

Criteri più stringenti sulle cause d’ineleggibilità e incompatibilità dei consiglieri regionali, la reintroduzione della figura del “supplente”. Sono alcuni dei punti salienti della bozza consegnata dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Giuseppe Neri, ai suoi colleghi di Palazzo Campanella. L’obiettivo è arrivare alla condivisione di un testo di legge finalizzato ad aggiornare il quadro normativo attuale. Il provvedimento, che per il momento circola in maniera informale, dovrebbe giungere all’attenzione della Giunta delle elezioni (di cui Neri è presidente) già nei prossimi giorni anche perché le Europee sono ormai alle porte e qualche candidatura potrebbe arrivare anche dall’Astronave. Certo, resta ancora da capire quanto il centrosinistra sia disposto ad accettare l’accelerata impressa dalla maggioranza e in che misura il presidente Roberto Occhiuto avallerà l’iniziativa prodotta da alcuni settori del centrodestra.

La riforma immaginata In tema di ineleggibilità e incompatibilità, la competenza del legislatore regionale è stata confermata dalla Corte costituzionale con le sentenze n. 378 e n. 379 del 2004. Si è trattato di pronunce relative a norme statutarie rispettivamente di Umbria ed Emilia-Romagna, che hanno dichiarato costituzionalmente illegittima la determinazione dei casi di incompatibilità della carica di componente della Giunta con quella di consigliere regionale ad opera di una fonte diversa dalla legge regionale. Da qui l’idea di procedere in Calabria sulla scorta della rotta tracciata dalla Consulta.

Il testo di legge si compone di 9 articoli. Sono ineleggibili a presidente della Regione ed a consigliere: prefetti, i viceprefetti o i funzionari di pubblica sicurezza, coloro che ricoprono incarichi di direzione di uffici di livello dirigenziale generale in amministrazioni dello Stato, magistrati e giudici, ecclesiastici e ministri di culto, direttori e dirigenti o direttori dei dipartimenti di Asp ed Aziende ospedaliere, il Difensore regionale, il Garante per l’infanzia e per l’adolescenza, il Garante dei detenuti, nonché i componenti del Collegio dei revisori dei conti della Regione. Non sono altresì eleggibili a presidente della Giunta regionale ed a consigliere i medici delle commissioni mediche per il riconoscimento delle invalidità a fini pensionistici aventi rapporto di lavoro con le Asp e con altri enti pubblici, i rettori delle Università, i dirigenti e i dipendenti della Regione, nonché il personale degli enti e delle aziende ad essa collegati. «Le cause di ineleggibilità – si legge nella bozza – non hanno effetto se l’interessato cessa dalle funzioni o dalla carica non oltre 90 giorni dalla data di scadenza naturale della legislatura».

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