Agnana Calabra, scontro ambientale sul parco eolico

Aria di tensione sul progetto esposto dalla società milanese Ski 23 Srl che mira a realizzare il parco eolico “Agnana” connesso alla rete elettrica nazionale, in un’area collinare collocata a Nord-Est del borgo di Agnana, un tempo importante centro minerario in cui si estraevano la lignite e l’antracite.

Il programma annuncia l’esecuzione di cinque aerogeneratori (le cosiddette “pale” alte duecento metri ciascuna, e con rotori da 158 metri) e le corrispondenti piazzole, una sottostazione elettrica di connessione e consegna e una linea di connessione tra gli aerogeneratori e la sottostazione elettrica.

Ogni aerogeneratore, collocato, nel programma, in luoghi tali da intercettare il più possibile l’energia del vento, svilupperebbe una potenza nominale di sei Mega Watt, generando, dunque, una potenza complessiva del parco eolico di 30 MW.

Un’opera sfarzosa, dunque e che, ove compiuta darebbe vita a una imponente opera di movimento terra in un territorio a forte vocazione agricola e meta di escursionisti che scalano il Monte Mutolo o la Ginarra, montagna nei pressi della contrada sidernese di Salvi, sui cui sorge un’antica necropoli.

Quanto basta a lacerare profondamente buona parte di terreno per realizzare le opere principali e le vie di collegamento per i mezzi di cantiere «che – è scritto nel progetto – rimarranno definitive a conclusione dei lavori per le attività di manutenzione e gestione dell’impianto».